Storie di Successo Aromacademy: il Pastry Chef Nicola Visceglia

nicola visceglia pastry chef

Chi è il pastry chef Nicola Visceglia? E’ stato uno dei corsisti del Corso Professionale di Pasticceria di Aromacademy, l’Accademia di Pasticceria di Roma, ed è tecnico dimostratore della società Puratos Italia. Si occupa quindi delle dimostrazioni tecniche presso i clienti, di promozione e consulenza, ma anche di ricerca e sviluppo seguendo i nuovi trend del mercato. Il pastry chef Nicola Visceglia, infatti, è cresciuto nella pasticceria di famiglia. Ha scelto di fare il Corso presso Aromacademy con l’obiettivo di scegliere un nuovo percorso nell’ambito della pasticceria. Abbiamo deciso di intervistarlo per farci raccontare la sua storia. 

  • Da dove nasce la tua passione per la pasticceria?

Io sono figlio d’arte. Mio padre ha una pasticceria e potrei dire di essere stato concepito lì.  Sono nato con una vera e propria passione, soprattutto perchè comunque avevo l’istinto di conservare il mestiere. Dopotutto, sentivo la responsabilità, il dovere di continuare e di coltivare questa professione.  

  • Quali ricordi hai del periodo trascorso in Aromacademy?

Sicuramente la conoscenza con il Maestro Davide Malizia. E’ stato un esempio che tuttora porto con me. Sicuramente uno dei momenti più belli è stato quando abbiamo fatto il buffet di fine corso: è stato un momento di orgoglio. Mi sono preso una rivincita! Mi sono confrontato con me stesso e ho preso la scelta di proseguire con questo mestiere consapevolmente, anche con il supporto della mia famiglia. La passione in sè per sè è nata dopo: dopo che sono andato via di casa, dopo che ho pianto, dopo che ci ho sbattuto la testa. Quando ero a Londra per imparare l’inglese e mi trovavo davanti ai ristoranti, con il curriculum in mano, ero tentennante. Avevo un’opportunità a casa mia e non la stavo sfruttando. Dopo la prima esperienza lavorativa ho capito il valore di quello che avevo a casa. Poi mi ci sono messo d’impegno, anche nel rispetto di mia madre e di mio padre. Non avevo però ancora trovato una dimensione, non avevo il controllo della disciplina. E’ qui che Aromacademy ha giocato un ruolo fondamentale per me: un luogo un po’ “familiare”, a Roma, un posto che sentivo anche come casa mia. 

  • Raccontaci del tuo tirocinio.

Il tirocinio è stata l’occasione per mettersi dall’altra parte. Una volta finito il mio percorso di corsista, ho avuto l’onore di essere uno degli assistenti dell’Accademia. Ovviamente sono stato affiancato ad uno chef. E’ stata una gran bella esperienza. Mi ha dato una seconda opportunità per formarmi: ho rivisto ciò che avevo studiato, ho avuto modo di conoscere molte persone, ho vissuto di più il Maestro Malizia. Lo stage è durato 6 mesi ma mi sentivo parte di Aromacademy

  • Dove lavori adesso e in cosa consiste il tuo lavoro?

Lavoro in Puratos Italia, l’azienda con la quale tuttora il Maestro Malizia collabora. Dopo aver seguito il Corso, infatti, ebbi l’occasione di conoscere Boris Willo, il responsabile tecnico della Puratos Italia. Durante il Sigep del 2017 andai a visitare lo stand e lì ci fu il contatto con l’azienda. Mi chiesero se avessi voglia di fare uno stage presso Puratos Italia. Il Maestro mi supportò su questa scelta, mi ha aiutato. 

  • L’esperienza di formazione in Aromacademy è stata utile per il tuo percorso di pasticcere?

Assolutamente sì. La formazione prima di tutto, poi subentra l’esperienza. Più si va avanti, più si impara, più si sbaglia e più sei padrone di te stesso. Diventi capace di affrontare diverse tematiche soprattutto nel lavoro che svolgo, cioè tecnico dimostratore. La formazione, l’esperienza e le conoscenze giocano un ruolo importante. 

  • La scelta di Aromacademy per la tua formazione di pasticcere si è rivelata vincente?

Assolutamente sì. Non conoscevo l’Accademia, mi è stata consigliata e poi sono venuto di persona a visitarla e a parlare con il Maestro. Decisamente soddisfatto. 

  • Consiglieresti il lavoro di pasticcere a un tuo coetaneo, anche se richiede impegno e dedizione?

Sì, sicuramente sì. Se si ha una passione e la si vuole coltivare, sicuramente la formazione è importante. Per chi ha intenzione di arrivare ad un certo livello, in questo lavoro, come in altri, bisogna comunque mettere in conto dei sacrifici. Lo studio, uscire dalla propria zona di comfort, affrontare un’altra realtà: sono tutte cose necessarie ma è importante essere felici di ciò che si fa. Mio padre mi diceva sempre: “cosa vuoi fare da grande?”

  • Dove ti vedi nel tuo futuro?

Vivo bene il presente. Sono certo che comunque e sicuramente continuerò a fare questo lavoro. Come dicevo, è un lavoro pieno di sacrificio, anche perché quando tutti festeggiano, il pasticcere lavora. La passione aiuta ad affrontare meglio queste sfide. L’importante è essere felici di quello che si fa.