Lo scorso 22 gennaio presso il Sigep, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazioni Artigianali, l’Italia ha vinto la Coppa del Mondo di Gelato. Presso la fiera di Rimini, la squadra italiana composta dallo scultore del ghiaccio Ciro Chiummo, il gelatiere Eugenio Morrone, lo chef Marco Martinelli, pasticciere Massimo Carnio e il team leader Giuseppe Tonon hanno vinto la medaglia d’oro. I primi due sono docenti presso l’Accademia di Pasticceria di Roma, Aromacademy.
L’arte e la creatività dei maestri italiani sono stati votati da una giuria di stampa specializzata e da una giuria artistica.
Scopriamo qualcosa in più sulla loro performance.
SIGEP DI RIMINI 2020: COPPA DEL MONDO DI GELATO
La fiera di Rimini ha ospitato quest’anno l’evento di Coppa del Mondo della Gelateria, organizzato da Gelato&Cultura e SIGEP ogni due anni. Da sempre occasione di rinnovamento e stimolo per mettere in moto la creatività di professionisti nei campi della gelateria, della pasticceria e alta gastronomia per confrontarsi in una gara e vincere il desiderato titolo.
La sfida si è articolata in tre giorni di prove per undici squadre provenienti da tutto il mondo con un temaa scelta da sviluppare: vaschetta di gelato decorata, monoporzione in vetro, mistery box con ingredienti a sorpresa diversi per ciascuna squadra, torta artistica gelato, entrée di alta cucina, scultura in ghiaccio e in croccante, snack di gelato e Gran Buffet Finale, cioè la presentazione di tutti gli elaborati.
Il team tricolore ha partecipato affrontando il tema “I segreti del bosco”: Ciro Chiummo, docente ad Aromacademy, ha presentato una scultura di ghiaccio a forma di cervo nell’atto di uscire da un cespuglio, accompagnata da una torta gelato al pistacchio, lampone, fragola e mora su base di croccantino con semifreddo al mascarpone e vaniglia. All’interno della fetta, in sezione, si poteva vedere la sagoma del ciclamino e della mora. Opera premiata dalla giuria artistica, tanto da meritarsi l’assegnazione del premio come Miglior Gran Buffet Finale.
SIGEP DI RIMINI 2020: UNO SGUARDO AI DUE MAESTRI DI AROMACADEMY
Ciro Chiummo e Eugenio Morrone sono da sempre docenti della prima Accademia di Pasticceria di Roma, Aromacademy, e hanno sempre fatto dei sapori e degli aromi la loro arte.
Il primo, proveniente da Secondigliano, è Responsabile tutor del Corso di Pasticceria professionale Aromacademy. Per Ciro partecipare al Campionato del Mondo e vincerlo è stato un sogno che si avvera e dedica il successo a molte persone sul profilo Fb: “Sono tantissime le persone che devo ringraziare per essermi state vicino durante questo lungo percorso e di sicuro dimenticherei qualcuno […] chi ha creduto in me dal primo giorno che ci siamo conosciuti dicendomi “un giorno diventerai campione del mondo”, il maestro Davide Malizia, tutto questo non sarebbe stato possibile senza il suo supporto e i suoi consigli…”.
Il secondo, proveniente dalla Calabria, era stato già premiato come miglior gelatiere d’Europa nel 2016 e aveva conquistato il Gelato d’oro al Sigep dello scorso anno. Le sue parole rispecchiano chiaramente la sua filosofia creativa nonchè lo spirito con cui insegna nell’Accademia di Pasticceria di Roma: “Sono sempre stato attratto dalla magia della crema calda che diventava fredda. Ho fatto tante ricerche, mi documentavo. Il gelato sembra facile, ma è il più difficile da gestire. Bisogna conoscere gli ingredienti, la catena del freddo. Lo insegno anche ai ragazzi della Aromacademy”.
I due maestri hanno saputo lavorare insieme e mettere a frutto le loro esperienze, grazie anche al costante incoraggiamento del Maestro Davide Malizia che ha creduto in loro sin dal primo giorno e saputo trasmettere loro la fiducia necessaria per raggiungere questo grande traguardo. Dopotutto, in una competizione come quella della Coppa del Mondo di Gelato, la difficoltà sta tutta nello studio e nella preparazione, nel progettare utilizzando ingredienti semplici e genuini. Creare dalla semplicità e dalla tradizione è un’arte che i docenti dell’Aromacademy Ciro Chiummo ed Eugenio Morrone sanno trasmettere nelle proprie creazioni e nelle lezioni.